Associazioni sportive alla prova degli stress test

Le associazioni sportive hanno un regime fiscale agevolato, poiché sono assimilabili alle no-profit, quindi hanno dei vantaggi che per mantenerli devono rispettare una serie di vincoli e adempimenti formali. Si tratta di una particolarizzazione applicata alle associazioni sportive a proposito della modalità di svolgimento nelle attività previste.

Per rientrare a pieno titolo in questa classificazione, devono qualificare e quantificare l’importo che gli associati pagano come quota annuale, oltre all’annualità prevista per le attività organizzate e gestite dall’associazione. Secondo la normativa vigente che regola queste attività, gli importi di questi proventi non sono imponibili, sempre che siano rispettati i parametri previsti.

Classificazione dell’attività

L’associazione sportiva amatoriale, secondo quanto indicato dall’art. 143 del Tuir, prevede che le prestazioni dei servizi offerti non siano considerate attività commerciali “qualora non eccedano i costi di diretta imputazione”. Per i quali l’Agenzia delle Entrate ha già dichiarato che sarà necessario fare il rendiconto tutti i costi diretti finalizzati alla realizzazione dei vari servizi con inequivocabili finalità sportive. Rientrano invece nei costi indiretti gli ammortamenti per le attrezzature.

Non possono essere incluse invece le spese generali, comprese quelle per il regolare funzionamento dell’associazione sportiva. Gli organi competenti di controllo prestano attenzione all’analisi delle spese, perché potrebbero esserci potenziali vie d’uscita per distribuire utili aggirando così il divieto previsto dall’ordinamento legislativo che regola le associazioni.

Trasparenza organizzativa

Quanto incassato dalle quote associative deve essere utilizzato per appianare i costi di funzionamento dell’associazione, mentre i proventi incassati dai servizi offerti, devono essere utilizzati per il finanziamento degli stessi per il normale svolgimento dell’attività (Corte di cassazione, sezione V tributaria, sentenza 6340/2002).

In questo caso si prefigura una gestione pianificata e regolata al fine di raggiungere una validità certa dei costi diretti per svolgere l’attività. Gli stessi bilanci preventivi dovranno essere sottoposti ad approvazione dai soci per una sintesi di trasparenza e relativa condivisione delle scelte gestionali ed economiche dell’associazione. Trasparenza dunque e partecipazione collettiva alle attività dell’ente, come previsto nei termini associativi che regolano tali associazioni sportive.

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