Abbiamo parlato spesso di SSD lucrative e oggi ci poniamo un dubbio: cosa accadrà alle SSD no profit? Sicuramente, le cose cambieranno e, dopo l’ultima Giunta del Coni, che si è tenuta lo scorso 18 giugno, sappiamo con certezza che molti cambiamenti sono a dir poco imminenti. Infatti, in questo ultimo incontro è stato annunciato che nella riunione del Consiglio Nazionale, programmata per il prossimo 10 luglio, chi di dovere si occuperà di molte delibere, che verranno sottoposte alle dovute valutazioni, per poi essere approvate oppure no. Tra queste delibere è compresa ovviamente quella riguardante il riconoscimento delle SSD for profit da parte del Coni.
Società sportive dilettantistiche lucrative e SSD no profit: cosa potrà accadere dopo il Consiglio Nazionale?
Naturalmente, l’approvazione della delibera si presenterà solamente come il primo passaggio. Poi, è chiaro che le SSD no profit, che hanno deciso di diventare lucrative, dovranno procedere all’affiliazione a una specifica federazione sportiva nazionale, inerente alla disciplina sportiva associata o indicata come ente di promozione sportiva. Anche le stesse federazioni dovranno adempiere ad alcuni determinati obblighi e modificare la propria documentazione statutaria prima di poter accettare le nuove affiliazioni. Inoltre, le società sportive dilettantistiche lucrative dovranno effettivamente svolgere l’attività sportiva e occuparsi adeguatamente del tesseramento dei loro praticanti.
Per quanto riguarda le SSD no profit, tuttavia, molti si chiedono come dovranno continuare a operare e, eventualmente, anche se sarà ancora “opportuno” puntare alla nascita di nuove realtà di questo tipo. A questo punto, è utile chiarire che si tratta di enti che non possono letteralmente essere definiti “senza scopo di lucro”: si parla invece di enti lucrativi che, però, si avvalgono del lucro oggettivo, rinunciando a quello soggettivo. In pratica, per queste associazioni e società non esiste una distribuzione degli utili tra i soci: i ricavi vengono reinvestiti, proprio come in qualunque “impresa sociale” presente dopo la riforma del terzo settore.
For profit o no profit? Rimane solamente da scegliere
In poche parole, esisteranno sempre entrambe le tipologie di società sportive dilettantistiche, lucrative e no profit, e da un punto di vista sportivo avranno le stesse caratteristiche. L’unica differenza sarà relativa appunto alla distribuzione degli utili, che nelle SSD lucrative sarà permessa e nelle SSD no profit non lo sarà. Ovviamente, chi sceglierà di non passare al for profit dovrà dimostrare che il reinvestimento dei ricavi è stato effettuato correttamente, anche perché altrimenti non potrà godere delle agevolazioni spettanti.
È chiaro quindi che le SSD no profit non cesseranno di esistere e che la scelta sarà solamente dei soci, che dovranno capire quale soluzione preferiscono, basandosi più che altro sugli aspetti fiscali e sulle proprie necessità, nonché sulle attività effettivamente svolte.
Naturalmente, ne riparleremo più avanti e, più precisamente, dopo la prossima riunione del Consiglio Nazionale che si terrà il 10 luglio 2018. Fino a quel momento, come è accaduto in tutto quest’ultimo periodo, le incertezze ci saranno sempre, ma almeno gli enti sportivi avranno modo di valutare le proprie opzioni al meglio, con calma e con molti più elementi a disposizione.
Per approfondimenti: https://www.ecnews.it/quale-destino-le-ssd-senza-scopo-lucro/