Esistono ancora le Onlus Sportive?

ONLUS Sportive

Un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) si palesa come un’associazione priva di scopo di lucro che opera prettamente con finalità sportive. Le persone che la costituiscono e la fondano scelgono di perseguire lo scopo di gestire una o più attività sportive in forma dilettantistica, e quindi aperta a chiunque voglia svolgere uno sport a livelli non agonistici. Gli enti di questo tipo nascono come associazioni e possono successivamente essere riconosciuti (o meno) come Onlus Sportive. 

Per poter ottenere tale riconoscimento, l’associazione deve necessariamente passare al vaglio di alcune verifiche e individuare i principi cardine su cui si basa il funzionamento della stessa. Indubbiamente, come qualsiasi altro tipo di associazione sportiva dovrà iscriversi al Registro del Coni e trasmettere tutta la documentazione fiscale annuale necessaria per ottenere i benefici economici  che accompagnano questa tipologia di organizzazione. 

All’interno dell’associazione onlus, esattamente come nel caso di tutte le altre associazioni, sarà indispensabile che vi sia un presidente con incarichi di rappresentanza legale e che coordini il direttivo eletto dall’Assemblea. 

Il caso specifico delle Onlus Sportive: conosciamole nel dettaglio

In base a una normativa in vigore dal 1997, esistono delle caratteristiche peculiari che permettono ad un’Associazione Sportiva Dilettantistica di essere inserita tra le Onlus Sportive. Si tratta di quelle circostanze in cui l’associazione svolge l’attività sportiva a favore del coinvolgimento di persone svantaggiate dal punto di vista fisico, economico, sociale o familiare. Solo in questo caso le ASD possono avvalersi della qualifica di organizzazione non lucrativa di utilità sociale, e quindi essere a tutti gli effetti riconoscibili come Onlus Sportive (anche dal punto di vista giuridico), potendo godere di agevolazioni fiscali specifiche. 

A questo proposito, è utile sapere che non sono rari i casi in cui le associazioni vengono riconosciute come Onlus. Nello specifico, questo accade soprattutto per chi opera nell’ambito delle paraolimpiadi e che consente ad atleti con menomazioni o portatori di handicap di svolgere la loro attività sportiva in perfetta tutela e sicurezza. Anche qui, oltre al riconoscimento come Onlus, l’associazione potrà essere ugualmente riconosciuta dal CONI. Infine, una prerogativa delle Onlus Sportive è quella di devolvere, in caso di scioglimento, il patrimonio a un’altra organizzazione non lucrativa. 

Il terzo settore e le Associazioni Sportive Dilettantistiche

La scelta di passare al terzo settore per le Associazioni Sportive Dilettantistiche non prevede alcuna conseguenza sotto l’aspetto patrimoniale, anche se si presenteranno dei cambiamenti in termini di regole giuridiche e amministrative da seguire. Nel caso delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, invece, rinunciare al titolo di Onlus equivale allo scioglimento dell’ente e quindi comporta la destinazione del patrimonio a un altro ente. 

In pratica, la possibile volontà da parte delle Associazioni Sportive Dilettantistiche Onlus di proseguire nel godimento delle nuove normative che disciplinano le attività sportive dilettantistiche (con la possibilità di entrare nel terzo settore) obbligherebbe dunque l’ente a devolvere il proprio patrimonio, con il rischio di liquidarlo e di estinguere l’associazione stessa.  Le “normali” ASD sono quindi dotate di uno statuto perfettamente in linea con la normativa del terzo settore, ma quest’ultima non è compatibile con la categoria delle Onlus Sportive.

Ci si ritrova perciò a scontrarsi nuovamente con una realtà contraddittoria, che lascia molto spazio alle perplessità. Pertanto, sembra proprio che molte di queste associazioni scompariranno, ma pare comunque evidente che sia indispensabile porre chiarezza ad una problematica di trasversale interesse. Vi manterremo aggiornati sulle eventuali evoluzioni.

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