Questo dichiara il Governo sulla prossima manovra economica, che, in effetti, fa tremare un po’ i polsi degli operatori e volontari, già si parlava di tagli prima di questa dichiarazione, ora il timore di ulteriori tagli per il volontariato crea ancora più tensione.
Tuttavia si tratta di una contraddizione, se poi niente tasse vuol dire aumentare accise e Iva non si capisce davvero cosa significhi “niente tasse”! Di una cosa possiamo stare certi, con la scusa che non ci saranno nuove tasse almeno sul reddito, in quanto ai tagli di sicuro non si faranno pregare, stanno già affilando la cesoia!
Il volontariato rischia di perdere il sostegno, se n’è discusso l’altro ieri in un convegno organizzato dal Forum 015, tra gli ospiti il vescovo Mariano Crociata e il Senatore Mario Mauro, che hanno messo in evidenza l’importante ruolo del Terzo Settore e del volontariato italiano.
Una costola per il paese
I relatori hanno esposto l’importanza e il ruolo cruciale del volontariato in un paese ormai in crisi permanente, sottolineando che l’Italia non può certamente rinunciare a un supporto tanto importante quanto vitale per la società, spesso più emarginata e bisognosa dove l’assistenzialismo di Stato sempre più risicato non arriva più.
Solo nel Lazio ci sono 23 mila associazioni che impiegano circa mezzo milione di persone di cui i 3/4 sono volontari, moltiplichiamo queste cifre proporzionalmente per le altre Regioni italiane e si può avere un quadro decisamente mastodontico di una realtà spesso sottaciuta e non supportata adeguatamente dai media.
Tagliare fondi al Terzo Settore è come tagliare l’albero in cui si è seduti!
È esattamente questo il significato di un eventuale taglio dei fondi, o delle riduzioni di sostegno con formule quali le agevolazioni fiscali, vuol dire gettare nel caos una parte importante della società italiana, cosa che il Governo non può permettersi perché ci sarebbe un’esplosione di problemi che andrebbero fuori controllo in tutte le amministrazioni!