Oggi parliamo nello specifico dei distributori automatici installati all’interno dei centri sportivi, che si concretizzano in un tema che può arrecare numerose perplessità. Cosa dovreste sapere sulle prestazioni di servizi effettuate mediante l’uso dei distributori automatici? Qual è l’aliquota applicabile? Come dovrebbero comportarsi le ASD? Entriamo nel dettaglio.
L’uso dei distributori e l’attuale aliquota
Come ben sapete, i distributori automatici sono apparecchi usati sempre più spesso, in particolare all’interno dei centri sportivi e delle palestre. Possono essere di proprietà, ma in genere sono in comodato d’uso. In ogni caso, possono portare un guadagno nelle casse della struttura. Proprio per questi motivi, è giusto parlare di aliquota applicabile.
Per quanto riguarda quest’ultima, dobbiamo considerare il 1° comma dell’articolo 20 del DL 63/2013, convertito e rielaborato partendo dalla L. 90/2013. Questa disciplinava l’aliquota agevolata al 4% per tutte le “somministrazioni di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici”. Attualmente, stando al contenuto n. 121) della tabella A, parte III del DPR 633/72, l’aliquota è salita al 10%.
Distributori automatici per le ASD
In generale, bisogna ricordare che le Associazioni Sportive Dilettantistiche possono inserire i distributori automatici all’interno delle proprie strutture. Secondo la legge, questa modalità di somministrazione di snack e bevande è da ritenersi un’attività commerciale. Pertanto, i guadagni accumulati grazie a questi apparecchi devono essere registrati e tassati in base al regime fiscale adottato. Quindi si dovranno considerare le specifiche imposte sul reddito, l’Iva e l’assoggettamento all’Ires del 3% dei ricavi commerciali.
Disposizioni per APS e ASD affiliate
Generalmente, sono previste disposizioni differenti solo per le APS (Associazioni di Promozione Sociale) e per le associazioni ad esse affiliate, che per l’appunto potrebbero essere Associazioni Sportive Dilettantistiche. Infatti, seguendo quanto detto dall’art. 148, co. 5 TUIR; dall’art. 4, co. 6, d.p.r. 633/1972; e dall’art. 20, co. 1, L. 383/2000, la somministrazione di alimenti e bevande per questi sodalizi sportivi non viene considerata un’attività commerciale imponibile ai fini fiscali.
Ad ogni modo, per avvalersi della decommercializzazione è importante rispettare determinate condizioni. Rivolgersi ad esperti nel settore, che possano analizzare il caso specifico dell’ASD che desidera installare distributori automatici nella propria struttura, è sempre la soluzione migliore.