Riformiamo ma non dimentichiamo nessuno!

Succede a volte in questo paese, i legislatori s’impegnano tanto ma va a finire sempre che ci si dimentica di qualcuno, poteva non capitare con la nuova riforma dello sport? Certo che no!

Infatti, non sono state colte nemmeno di striscio le ASDUS, in altre parole le Associazioni Sportive Dilettantistiche di Utilità Sociale, quelle che in altre parole quando abbiamo bisogno di una rieducazione o riabilitazione fisica sono lì a darci una mano.

Completamente dimenticata questa categoria dalla nuova riforma del Terzo Settore, quella che voleva provvedere per tutti mentre poi ci si rende conto che ha provveduto solo a regolare una parte, forse quella più prominente, chissà.

L’idea era di valorizzare l’utilità sociale dello sport

Un’idea che stando alla riforma avrebbe dovuto offrire una protezione del volontariato sportivo, certificare con tanto di bollino del Coni, garantire maggiore trasparenza con la pubblicazione degli atti, con una migliore tracciabilità, tassazione agevolata, autofinanziamento con il 5 per mille e un’autonomia patrimoniale, tutto bellissimo e che molti operatori si aspettavano già dalla nuova riforma mah …

Ecco quindi come andata a fine, tanto rumore per nulla, o forse no, visto il continuo malversare nei confronti di molte Associazioni, le quali in molti casi escluse dalla riforma poiché non più pertinenti secondo la nuova lista del Coni.

Tante questioni attese che non hanno trovato alcuna risposta, attesa per altro da migliaia di volontari che s’impegnano nell’associazionismo sportivo dilettantistico, a oggi attendono ancora una risposta da parte dei legislatori che a quanto pare finora non hanno minimamente trattato nella riforma del Terzo Settore.

Si spera una revisione della riforma

È una speranza certo, ma è la sola cosa che rimane per un settore tanto importante quanto strategico per l’intera Italia, le Associazioni Sportive Dilettantistiche hanno un bisogno urgente di chiarezza e regole, poiché tutte quelle precedenti sono ormai in discussione o non più applicabili.

I volontari e operatori devono organizzarsi in una sorta di “cartello” e far sì che il legislatore si prenda carica di questa situazione la quale urge dall’essere sanata al più presto, nel frattempo regna l’incertezza dell’oggi e del futuro!

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