Riordino e semplificazione della disciplina: la delega al Governo

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Lo scorso 16 agosto, sulla Gazzetta Ufficiale è stata pubblicata una normativa che garantisce la delega al Governo per quanto riguarda la semplificazione e l’ordinamento delle professioni sportive e della relativa disciplina. Vi mostriamo dunque come funziona questa regola e come inciderà sugli enti sportivi a tutti i livelli.

L’obiettivo del riordino e la semplificazione della disciplina

Come potete intuire, dal prossimo 31 agosto cambieranno molte cose per il profilo del lavoratore sportivo. Infatti, tale figura verrà individuata in base ad una serie di principi focalizzati sulla parità di trattamento sia in ambito dilettantistico che in quello professionistico. 

La norma relativa alla Legge Delega è mirata ad una tutela assicurativa e presidenziale per i lavoratori sportivi. Al tempo stesso, interviene nel caso di cessione del titolo sportivo e consente di prendere parte ad una qualsiasi competizione a livello nazionale, ovviamente solo in seguito alla corretta valutazione economica dell’atleta. 

Grazie a questa delega sul riordino e la semplificazione della disciplina, un occhio di riguardo sarà attribuito all’importanza delle pari opportunità, riconoscendo la specificità del lavoro sportivo in tutte le sue forme e dando un valido aiuto anche agli atleti diversamente abili.

L’utilizzo sempre più cospicuo dei centri sportivi scolastici

Oltre a tutto ciò che vi abbiamo già citato, aggiungiamo una notevole evoluzione che riguarderà i comparti sportivi dei vari istituti scolastici. Infatti, questi ultimi potranno tranquillamente dare vita a nuovi centri sportivi, seguendo le regole dettate dal Codice del Terzo Settore. 

Le loro attività saranno gestite dal Consiglio d’Istituto, con l’opportunità di chiedere aiuto alle associazioni sportive a carattere dilettantistico situate nel comune della scuola stessa.  A tal proposito, è utile però sottolineare che le discipline sportive possono essere curate solo da diplomati in educazione fisica o laureati in scienze motorie. 

In generale, sarà il Governo a tenere sotto controllo i singoli elementi collegati alla riforma degli enti sportivi a tutti i livelli e al rapporto di lavoro sportivo. L’obiettivo dovrà essere quello di eliminare qualsiasi forma di discriminazione, con la prospettiva di riformare in misura evidente anche la rappresentanza degli enti sportivi e degli atleti, oltre alla qualifica da agenti sportivi.

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