È quanto emerge dalla nuova legge di bilancio, dove è previsto il “lucro”, in altre parole la “libertà di utili”, quindi la fine dell’Associazionismo come lo conosciamo oggi? Questa norma per ora è riuscita a dividere i favorevoli, cioè quelli che vedono di buon grado questa possibilità, e ovviamente i contrari che ritengono sia una minaccia per le associazioni no-profit e sostanzialmente per tutto il volontariato.
Tocca ricordarlo per l’ennesima volta, purtroppo, da circa un anno facciamo notare questo “attacco” alle Associazioni, che con la riforma del settore e le varie farciture burocratiche pare sia in atto lo svuotamento del Terzo Settore, questo almeno quello che appare da queste “precisazioni” e opzioni che in gran parte nessuno degli addetti ha mai chiesto.
A vantaggio di chi o cosa?
Come abbiamo rilevato più volte: “se a pensar male si fa peccato spesso purtroppo ci si azzecca”, alcuni sospetti che avevamo posto in evidenza circa un anno fa, ora si stanno ben delineando. Lo scopo sembra proprio quello che abbiamo paventato nei mesi scorsi, ovvero eliminare la spina nel fianco delle Associazioni e “liberare” il mercato dello sport dilettantistico verso quel “liberismo” che fa riferimento al turbo capitalismo sempre in cerca di nuovi ossi da rosicchiare.
E così se la norma rimane tale, anche se ancora tutta da vedere nel dettaglio, lo scenario probabile sarà quello di una migrazione in massa dal no profit al profit, che volenti o nolenti è comunque nelle intenzioni delle entità “superiori”, che opportunamente scrivono le regole!
Che sia la fine delle Associazioni Sportive Dilettantistiche?
Non si può dire nulla, ma da tempo abbiamo questo sospetto e lo diciamo da oltre un anno, e questo ancor prima di leggere e sapere di quest’ultima trovata, che ovviamente avvalora tutte le nostre testi esposte in questi mesi.
Lo sport è una gallina da molte uova, ora vogliano farle diventare d’oro, giustamente con la possibilità di lucrarci, di fatto, una minaccia alla sopravvivenza del volontariato e del no-profit!