Parlar “male” delle istituzioni italiane è ormai noto equivale a sparar sulla Croce Rossa, tuttavia molte volte non si può non notate una certa, diciamo, inconsistenza a essere gentili di chi dovrebbe occuparsi della cosa pubblica.
Il Governo Gentiloni vorrebbe introdurre lo yoga come disciplina di educazione fisica nelle scuole, ok, ora però c’è un piccolo problema, ovvero che il Coni con la delibera 1566 del 20/12/2016, ha sancito che lo yoga appunto, non è una disciplina sportiva riconosciuta. Houston abbiamo un problema!
In altre parole il Governo sdogana lo yoga nelle scuole come disciplina sportiva utile per l’educazione fisica, nel mentre questa è già stata dichiarata dall’organo regolatore dello sport non ammissibile, la solita svista diciamo, che in questo caso non ha molte soluzioni, se non quella del Governo di fare un passo indietro.
Lo sport dilettantistico brancola nel buio
Ora, questa situazione non idilliaca va a sommarsi ad altre altrettanto nefaste, come la complessiva riforma del Terzo Settore già di suo travagliata. L’associazione che regolamenta lo yoga in Italia, considerata come una Federazione che purtroppo non è, ha già siglato un protocollo con il MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), dove lo stesso Ministero della Pubblica Istruzione riconosce i vantaggi e benefici dello yoga per lo sviluppo dei bambini e, di fatto, ne promuove la pratica!
Evidentemente siamo di fronte a un corto circuito, quindi a questo punto o il Coni rivede la disciplina riconoscendola come tale e assimilabile ad altri sport già riconosciuti, oppure il Ministero dovrebbe rivedere la sua posizione in merito allo yoga.
Spera per il meglio e aspettati il peggio
Questa è una regola non scritta citata in molte pellicole, ecco, nei confronti del Governo, alla luce poi delle ultime elezioni siciliane, viene da pensare che “il peggio” forse è molto prossimo e il meglio ormai è un lontano ricordo.
