I fatti che danneggiano la solidarietà e la partecipazione sociale. È di questi giorni la protesta del sindaco di Amatrice Pirozzi, denuncia che degli oltre 30 milioni di Euro donati generosamente dagli italiani, non un centesimo è stato ancora consegnato o speso per i terremotati!
Ora questo fatto inficia molto negativamente tutto ciò che ruota intorno a tutte quelle strutture dell’associazionismo e del volontariato, che ovviamente attingono anche dalle donazioni per mantenersi e sostenere le varie attività. Il punto è questo, come possono essere poi credibili le istituzioni quando promettono aiuti, se le stesse somme donate dagli italiani che quindi non intaccano le casse dello Stato, vengono per qualche motivo misteriosamente trattenute?
Sintomatologia di un sistema che non funziona!
Questa situazione assurda, è la chiave per capire tutto il sistema dell’assistenza di questo paese, somme di cui non si sa nulla che servirebbero per un’emergenza concreta, non per fare una qualche festicciola folcloristica.
Con questo possiamo dire che siamo alla frutta, nel senso che, se non sono stati capaci di distribuire dei soldi “gratuiti” perché donati, figuriamoci quando si devono stanziare dei soldi da prendere dalle casse statali, meglio soprassedere!
Le riforme in atto del settore sportivo dilettantistico sono necessarie ma devono offrire le condizioni affinché si possano svolgere le attività in completa autonomia e serenità, poiché parliamo di servizi utili alla società.
Cambiare le regole ma anche i giocatori non guasterebbe
Ormai se ne parla, dibatte in tutte le sale possibili, queste benedette riforme sono il fulcro propulsore di tutte le Associazioni Sportive Dilettantistiche come di molte altre attività impegnate nel volontariato in diverse altre forme e modalità.
Un segnale chiaro ma anche delle azioni concrete sarebbero di grande conforto, eppure sembra che ogni qualvolta ci siano di mezzo i soldi, le cose si complicano, davvero un atteggiamento poco sano, che lede la fiducia già ridotta al minimo dei cittadini, ma poi i soldi di chi sono?