Ecco come si riforma lo sport dilettantistico, passando da 850 a 354 le discipline riconosciute dal CONI, quindi se prima esisteva una società sportiva dilettantistica che promuoveva una determina disciplina, se questa non rientra tra le 354 previste, non potrà usufruire delle agevolazioni previste.
Praticamente si passa da regolari a irregolari con un semplice tratto di penna, senza neppure un confronto che si possa considerare tale, ed ecco che situazioni di questo tipo vanno a creare quel caos di cui non c’è affatto bisogno.
Grazie a questa sforbiciata a dir poco grossolana, si sono venute a creare migliaia di Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche completamente fuori legge, passibili di sanzioni qualora ci fossero dei controlli, e ci sono stati a quanto pare!
Dalla farsa alla tragedia
Chiaramente in una situazione come questa non poteva mancare i controlli della Guardia di Finanza, che ovviamente ha setacciato l’intero comparto alla scoperta di non aventi diritto allea agevolazioni e sgravi fiscali!
Inutile dire che questa situazione che stiamo evidenziando da mesi avrà enormi ripercussioni sia per l’occupazione sia per l’economia, se molte delle Associazioni “fatte fuori” non si adeguano magari cambiando ove possibile la disciplina, molte di queste saranno destinate al dissolvimento.
Una guerra non dichiarata
È chiaro che una decisione di questo tipo ha degli obiettivi precisi, tagliare così ampiamente le discipline è ovvio che provochi delle conseguenze sociali e occupazionali, quindi chi l’ha deciso sa bene quali sono le conseguenze ed effetti collaterali.
Quello che lascia un po’ perplessi in fondo non sono i tagli delle discipline, come ad esempio la Zumba che poteva essere insegnata anche da un istruttore non abilitato, ora non è più possibile! Poi però ci sono bar e locali vari che “essendo associazioni” o meglio iscritte come tali, che vendono alcool e sicuramente svolgono una funzione sociale!