Non è più neppure una notizia, ormai è diventato un mantra che accompagna tifosi e non verso il cammino dei prossimi mondiali ai quali l’Italia purtroppo non parteciperà. Questa disfatta sembra l’epilogo sportivo di un travaglio lungo tutto questo 2017, dove in merito allo sport dilettantistico e professionale ne abbiamo viste di cotte e di crude, ma soprattutto di brutte.
Questa situazione in qualche modo rispecchia la confusione che regna sovrana nello sport, con nuove disposizioni, leggi e riforme che apparentemente e, nel caso della nazionale generano disorientamento e confusione. Ora questa sensazione la stanno vivendo tutti gli italiani amanti del calcio compresi i tifosi occasionali che malgrado non seguono il campionato ma non rinunciano alle imprese nazionali nel mondiale.
Di chi è la colpa?
Sicuramente di un sistema malato, che per quante cure hanno voluto tentare anche solo in questi 11 mesi, il risultato non è stato quello di un miglioramento, ma al contrario ha prodotto solo uno sgretolamento sia tra gli addetti ai lavori da un lato e tra i frequentatori di palestre e affini dall’altro.
È evidente che non si ha più una veduta d’insieme nel mondo dello sport, il CONI che dovrebbe disciplinare, supervisionare, controllare ecc … in realtà oggi sembra più un comitato d’affari che non un’organizzazione per la tutela e difesa dello sport nel suo complesso.
Niente mondiale quindi, almeno riprendiamoci lo sport
Il mondiale ormai è perso, rimandato di otto, sì ben otto anni prima di rivedere la nazionale giocare il prossimo campionato del mondo, che incrociando le dita si spera riesca a qualificarsi!
Abbiamo quindi un sacco di tempo per fare tutti i “mea culpa” del caso, con la speranza che qualcuno le faccia, ma soprattutto abbiamo di fronte ben otto anni per rifare tutto d’accapo, non solo per il mondiale ma soprattutto per il calcio e lo sport tutto!