Che il CONI si faccia garante istituzione per lo sport rientra del tutto nel ruolo, solo che spesso è di difficile comprensione alcune scelte apparentemente non del tutto chiare.
Il punto riguarda l’individuazione da parte dell’Ente di 396 discipline sportive, entro le quali sono ben listati tutti o quasi gli sport che comunque rientrano nelle attività sportive che possono essere iscritte al CONI, con gli ovvi vantaggi e agevolazioni.
Tutte queste discipline iscritte nel registro, potranno quindi approfittare di tutte le agevolazioni previste, fiscali e previdenziali, importante che le associazioni o società sportive dilettantistiche dichiarino lo svolgimento di quelle attività disposte dal CONI nell’elenco.
La discriminazione
Sono ben 396 le categorie presenti nella lista, tuttavia sono state escluse attività molto note e praticate come lo “yoga o il pilates”, mentre rientrano nella lista sport dal seguito infinitesimale come “lacrosse o il netball”, questo è sicuramente un motivo di grandi discussioni future e polemiche.
Da qui le discrepanze sul trattamento previdenziale e dei compensi che le società e associazioni sportive dilettantistiche erogano ai collaboratori, messo in discussione dalla circolare del primo dicembre, la quale prevede: (che l’associazione/società sportiva dilettantistica rientri nel registro del CONI a seguito dell’iscrizione che ne certifichi il riconoscimento).
Dilettantismo sbaragliato
Le novità in ballo sono di grande rilievo, ordinamento e norme certe sono attesi da molti addetti ai lavori, di certo quest’aria d’incertezza non aiuta a migliorare le condizioni di molti istruttori e collaboratori.
In Italia le regole il più delle volte si applicano solo interpretandole, di fatto, a volte la mancanza di chiarezza genera malcontento e mette a repentaglio il lavoro sociale delle associazioni e ovviamente stressano gli addetti ai lavori.
Ci si allena molto di più in pazienza che in altre attività, chissà se il CONI metterà in lista anche “la pazienza come disciplina sportiva”!