Terzo settore, sport dilettantistico e alcuni chiarimenti sul decreto correttivo

Volontari che si abbracciano

Dopo mesi di attesa, è arrivato il decreto correttivo del terzo settore (D.Lgs. 105/2018 in G.U. n.210 del 10.09.2018) che ufficializza l’operatività dell’omonima riforma. Cosa succede quindi per le Associazioni Sportive Dilettantistiche? Quali sono le novità da prendere in considerazione al più presto? Andiamo ad analizzare i vari dettagli del decreto correttivo, toccando in particolare i punti che riguardano le ASD e il mondo dello sport dilettantistico.

La scelta: diventare Associazione di Promozione Sociale oppure no?

Dopo l’arrivo del decreto, si presenta anche il momento della scelta: le Associazioni Sportive Dilettantistiche, che si sono iscritte nei registri delle associazioni di promozione sociale (APS), dovranno decidere se mantenere solamente l’iscrizione al Coni e “rimanere” sportive, oppure se divenire un’APS a tutti gli effetti. In quest’ultimo caso, l’associazione potrà effettuare l’iscrizione al registro unico nazionale del terzo settore, ma anche mantenere l’iscrizione al registro del Coni, che permetterà alla struttura di continuare con la propria attività sportiva dilettantistica.

Anche la Circolare 18/E dell’Agenzia delle Entrate, dello scorso agosto 2018, ha chiarito che le ASD potranno entrare ufficialmente a far parte del terzo settore o anche decidere di non iscriversi al registro unico nazionale di quest’ultimo, continuando così ad usufruire delle agevolazioni per lo sport dilettantistico e a svolgere le loro consuete attività.

Le agevolazioni non fruibili dalle associazioni iscritte al registro unico del terzo settore

Le agevolazioni attualmente previste per le ASD riguardano principalmente le semplificazioni contabili, la defiscalizzazione dei corrispettivi specifici versati da soci o tesserati, la determinazione forfetaria delle imposte sui redditi e dell’Iva, e altre agevolazioni previdenziali, assicurative e fiscali, inerenti ai compensi corrisposti ai collaboratori amministrativo-gestionali e agli altri soggetti operanti nell’ambito delle attività dell’associazione. Si parla inoltre di detrazioni sulle spese pubblicitarie, della mancata applicazione della tassa sulle concessioni governative e molto altro.

Secondo le nuove norme, le ASD che entreranno a far parte del terzo settore non potranno più avvalersi delle stesse agevolazioni e, per quanto riguarda le imposte indirette, dovranno considerare la propria disciplina e le correlate normative previste dal codice del terzo settore.

In pratica, scegliendo di iscriversi al registro del terzo settore, le Associazioni Dilettantistiche Sportive potranno avvalersi di agevolazioni specifiche, ovvero di quelle redatte appositamente per gli enti iscritti, “in luogo del regime fiscale specifico riservato alle associazioni e società sportive dilettantistiche non lucrative”.

I dubbi da risolvere, da associazione ad associazione

Secondo l’articolo 12 L. 488/1999 (Legge Finanziaria 2000) e la modifica dell’articolo 26 del “Testo Unico delle Accise”, sono compresi fra gli usi industriali anche gli utilizzi di gas naturale degli impianti sportivi delle ASD. Pertanto, si suppone che le associazioni che si iscriveranno al terzo settore potranno continuare a usufruire della defiscalizzazione sulle accise del gas metano. Lo stesso dovrebbe accadere per le detrazioni previste per le spese relative alla partecipazione ai corsi sportivi, che dovrebbero rimanere le medesime. Ad ogni modo, siamo in attesa di ulteriori conferme, proprio come nel caso delle agevolazioni sui compensi per le società che operano nel mondo dello sport e per le ASD che faranno parte del terzo settore.

Infatti, le normative affermano che “qualunque organismo, comunque denominato, che persegua finalità sportive dilettantistiche” può godere delle corrispettive detrazioni. Tuttavia, questa indicazione si presenta in contrasto con il D.Lgs. 117/2017, che non è altro che il codice del terzo settore. Perciò, si attendono ulteriori chiarimenti da parte degli organi competenti.

Infine, è utile considerare che le Associazioni Sportive Dilettantistiche, che si iscriveranno al registro unico del terzo settore, potranno contare su interessanti vantaggi, che possiamo definire “extra-fiscali”, riguardanti in particolare i rapporti con enti pubblici (relativi all’uso di locali o strutture della pubblica amministrazione, all’accesso al credito agevolato e al fondo sociale europeo, etc.), la fruizione dei servizi offerti dai centri di volontariato e tanto altro.

Pertanto, qualunque sia la scelta di ogni ASD, ci saranno da considerare “i pro e i contro”, caso per caso. Tuttavia, ci saranno comunque importanti vantaggi e agevolazioni da considerare, da una parte e dall’altra. Vi manterremo aggiornati sui futuri sviluppi correlati al terzo settore, al decreto correttivo e a tutto ciò che concerne il mondo dello sport dilettantistico.

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