Associazioni Sportive Dilettantistiche nel Terzo settore: vantaggi e svantaggi

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Uno dei dibattiti sempre aperti nel mondo dello sport è quello che vuole le Società e le Associazioni Sportive Dilettantisticheequiparate alle attività del Terzo settore. Abbiamo già affrontato l’argomento nel nostro blog, e oggi condividiamo con voi alcuni ulteriori dettagli. Partiamo dalle basi.

Perché le Società e le Associazioni Sportive Dilettantistiche rientrerebbero nel Terzo settore?

Le ASD e le SSD rientrerebbero nel Terzo settore secondo il D.Lgs. 117/2017e il D.Lgs. 112/2017. In base a queste leggi, possono far parte di questo ambito tutti quegli enti privati che hanno un’attività senza scopo di lucro. Nell’articolo 2 del D.Lgs. 112 si parla specificatamente di chi opera nel mondo dello sport dilettantistico, che può appunto rientrare a pieno titolo nel Terzo settore.

Secondo molte persone, queste leggi possono decretare una rivoluzione per il mondo sportivo dilettantistico, anche perché scegliere di integrarsi al Terzo settore può comportare la perdita di molti vantaggi ed agevolazioni. Tuttavia, fortunatamente, chi decide di rientrare nel Terzo settore potrà contare su altre interessanti opportunità.

I vantaggi per le SSD e le ASD che scelgono il Terzo settore

Rientrare di diritto nel Terzo settore consente di usufruire di una serie di vantaggi da non sottovalutare. Infatti, se da una parte si perdono alcune agevolazioni, dall’altra è comunque possibile avvalersi di convenienti disposizioni fiscali.

Inoltre, secondo determinate normative, gli utili reinvestiti non sono soggetti ad imponibilità e questa circostanza permette alle Associazioni Sportive Dilettantistiche che ne fanno parte di realizzare un piccolo risparmio rispetto alle associazioni che non rientrano nel Terzo settore.

Quali sono gli svantaggi per le ASD e le SSD che rientrano nel Terzo settore?

Persino in questo caso non ci sono solo aspetti positivi ma anche qualche “controindicazione” da considerare. Innanzitutto, è importante sottolineare che tutte le società del Terzo settore sono tenute ad eseguire la redazione di bilancio sociale. Questa, pur non essendo un atto complesso, rappresenta comunque un obbligo aggiuntivo rispetto a quelli a cui le ASD erano abituate.

Inoltre, le imprese del Terzo settore devono avere uno statuto nel quale vengono dichiaratamente espresse le forme di coinvolgimento dei membri nelle attività sociali. All’interno di esso devono altresì essere contenuti i requisiti di onorabilità ed indipendenza che devono possedere coloro che ricoprono le varie cariche. Bisogna infine ricordare che, nello specifico caso delle SSD, qualora il membro di maggioranza della stessa sia rappresentato da una società commerciale, l’ente in questione non potrà rientrare nel Terzo settore.

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