Sei uno degli istruttori sportivi che hanno presentato la domanda per ottenere l’indennità di 600€ ma ancora non l’hai ricevuta? Sei il titolare di un centro sportivo e, inevitabilmente, sei sommerso dalle domande dei tuoi collaboratori che ti stanno sollecitando per avere chiarimenti sull’ottenimento dell’indennità? Se anche tu stai avendo delle difficoltà ci sono due ragioni e, di conseguenza, anche due soluzioni. Dobbiamo quindi parlare delle irregolarità nelle presentazioni delle domande e, parallelamente, nell’organizzazione gestionale dei centri sportivi. Andiamo con ordine.
AGGIORNAMENTO DEL 12/05/2020
Dal 7 maggio, data delle prime indicazioni fornite tramite il proprio canale Telegram ufficiale, Sport e Salute ha continuato a rilasciare informazioni e precisazioni sulla situazione. Ed è doveroso darne notizia.
La prima precisazione riguarda i trenta giorni indicati come termine, dalla data di presentazione della domanda, entro la quale il collaboratore sportivo riceverà l’indennità di 600€. Sport e Salute precisa che quel termine decorre dalla data di ricezione della domanda e va considerato “alla luce della priorità cronologica e normativa stabilita dal decreto ministeriale” che ha stanziato cinquanta milioni di euro che corrispondono a 83333 indennità.
Rimanendo in tema di scadenze è stato chiarito anche come chi ha ricevuto richiesta di integrazione di documenti, ha 7 giorni di tempo per inoltrarli. Superato questo tempo non si perde diritto all’indennità o alla priorità cronologica, ma si può subire un ritardo per consentire a Sport e Salute di esaminare le integrazioni fornite.
A proposito di coloro che nel 2019 hanno dichiarato compensi superiori ai 10000€ (e quindi che non hanno priorità nell’accedere all’indennità di 600€), Sport e Salute chiarisce che queste domande verranno esaminate tutte dopo il rifinanziamento annunciato dal Governo ma ancora non reso operativo.
Molte domande risultano poi irregolari sempre per i problemi relativi ai documenti di identità, al contratto/lettera di incarico e alle quietanze di pagamento. Per i documenti spesso questi sono illeggibili, scaduti o mancanti della parte frontale o di quella posteriore. Per i contratti le criticità maggiori sono legati a documenti non corretti, che fanno riferimento a una durata non prevista o a enti diversi rispetto a quelli indicati nell’autocertificazione. Per le quietanze, invece, sono stati spesso allegati documenti relativi a prestazioni effettuate nel mese di febbraio (e non marzo), parzialmente illeggibili, che non provano l’avvenuto pagamento, che indicano un importo diverso rispetto a quello indicato nel contratto o, ancora, riferito a persone diverse rispetto alle parti indicate. Tutte queste ragioni sono causa di blocco che richiede l’integrazione con documenti conformi a quanto richiesto.
Inoltre, con un video in diretta sul proprio profilo Facebook, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha dato due notizie importanti. La prima è che il decreto che si sta approvando in Consiglio dei Ministri disporrà le risorse per pagare i collaboratori sportivi che nel 2019 hanno avuto un reddito superiore ai 10000€. La seconda è che il bonus verrà esteso anche ai mesi di aprile e maggio e che chi ha ottenuto l’indennità di 600€ a marzo riceverà automaticamente, senza dover ripresentare la domanda, anche quella per i due mesi successivi.
Le principali irregolarità che hanno causato il rifiuto
Dal profilo Telegram ufficiale di Sport e Salute, a partire dalla giornata di martedì 5 maggio, sono state condivise una serie di indicazioni che spiegano perché alcuni (molti) istruttori sportivi non hanno ancora ricevuto l’indennità da 600€, nonostante abbiano presentato la domanda. Il problema, spiega Sport e Salute, è legato alla necessità di un “approfondimento istruttorio”, in quanto le domande inevase risultano incomplete, carenti di documentazione, prive delle conferme previste o, ancora, contenenti errori di compilazione.
Problemi relativi ai documenti di identità
Molte delle pratiche ricevute da Sport e Salute erano accompagnate da documenti di identità illeggibili o parziali (ovvero mancante della parte frontale o quella posteriore). Va ricordato che bisogna allegare un documento di identità e non il proprio codice fiscale. I documenti di identità validi sono la carta di identità, il passaporto o la patente. Sono considerati validi anche i documenti che, dal 17 marzo 2020 in poi, sono scaduti.
Problemi relativi ai contratti di collaborazione
Problema molto più frequente è quello di irregolarità relative ai contratti di collaborazione o alle lettere di incarico. Anche in questo caso spesso si è verificata un’illeggibilità dei documenti, l’assenza di alcune pagine o, anche, documenti non riferibili a colui che richiedeva l’indennità.
Problemi relativi alle quietanze di pagamento
In questo caso, oltre al problema dell’illeggibilità dei documenti, si sono verificati casi in cui le quietanze di pagamento allegate facessero riferimento a mensilità diverse da febbraio 2020, che è invece quella richiesta per l’erogazione dell’indennità agli istruttori sportivi.
La mancanza di documenti e una gestione non ottimale
I problemi sopramenzionati, salvo situazioni particolari, sono il più delle volte dovuti dalla difficoltà di reperire i documenti o dalla necessità di doverli digitalizzare esclusivamente per questa occasione di emergenza. Quanto sta accadendo ha per molti aspetti sollevato il coperchio del vaso di Pandora di una gestione non ottimale dei centri sportivi.
Troppo spesso (non solo per i centri sportivi) capita che ci si rende conto di un problema solo quando esplode. L’emergenza Coronavirus ha inevitabilmente evidenziato tantissime criticità a cui bisogna sia mettere mano nell’immediato che sfruttare per ottimizzare la gestione della propria attività.
Forse non vivremo un’altra pandemia, ce lo auguriamo tutti, ma probabilmente potrebbe capitare di dover rispondere a esigenze di natura fiscale, tributaria o professionale, che una gestione come quella attuale non riuscirebbe a essere né tempestiva né risolutiva.
Athletis: una soluzione e un’opportunità
Cosa fare quindi? All’inizio abbiamo parlato di due soluzioni; una risponde, come detto, all’immediato, l’altra serve a gestire correttamente non solo i contratti e i documenti dei collaboratori sportivi, ma anche i compensi, le certificazioni, le presenze e tutti gli elementi che caratterizzano l’attività professionale di una palestra o di un centro sportivo.
La risposta immediata è la strada che passa per la modifica della domanda di ottenimento dell’indennità; la seconda, invece, si chiama Athletis.
La risposta immediata: come modificare la domanda
Sport e Salute specifica come, accedendo nuovamente alla propria piattaforma online, sia possibile modificare la domanda. Si può accedere liberamente dalla mezzanotte alle 7 del mattino oppure richiedendo un nuovo appuntamento. In questo caso bisogno inviare un SMS al numero 3399940875 indicando il proprio codice fiscale. Successivamente bisognerà seguire le indicazioni presenti nell’home page, caricare tutti i documenti (leggibili, corretti e attinenti) e selezionare il tasto INVIA CHIARIMENTI. Dopo aver confermato la procedura è conclusa e la domanda modificata è stata inoltrata e verrà nuovamente esaminata.
La risposta risolutiva: Athletis
Come abbiamo avuto modo di verificare, molte delle criticità che hanno invalidato l’ottenimento dell’indennità per gli istruttori sportivi ha un’unica causa: l’assenza di un software gestionale adeguato. Non bastano, infatti, i file excel, le scansioni dei documenti, le cartelle condivise in cloud o altre soluzioni parziali. Ciò che occorre è un sistema completo e integrato che, in pochi click, consenta di accedere a tutte le informazioni di una singola posizione. E, all’occorrenza, di consultare i relativi documenti. Athletis è proprio questo. Con una serie di funzionalità pensate appositamente per la gestione di un centro sportivo, con tutte le peculiarità (fiscali, tributarie e professionali) dei contratti di collaborazione sportiva dilettantistica e i relativi compensi.
Athletis è un software non solo in grado di rispondere a situazioni di emergenza in maniera rapida, sicura e completa, ma anche di ottimizzare tutta la gestione di un impianto sportivo. Con Athletis non ci sarebbero state le criticità di presentazione delle domande di indennità per gli istruttori sportivi ed è tempo di scegliere ora Athletis per allineare la propria struttura a un mondo sempre più in cambiamento, che ha bisogno di certezze. Come quelle di avere al sicuro tutto quello che serve e averlo a portata di mano.
Per tutte le info è possibile consultare le FAQ del sito Sport e Salute.